Dopo la morte di Renato, Carlos, Davide
dopo immigrati e barboni senza nome bruciati
dopo accoltellamenti, incendi, botte, minaccie
dopo preti negazionisti e senatori picchiatori…
dopo tutto questo e molto molto di piu’,
Repubblica ha fatto un documentario in cui denuncia che
"Solo a Roma 50mila neofascisti. usciti allo scoperto dopo anni di lotta
politica semi-clandestina".
Ricordo ancora l’ultima volta che è successo, alle 6 del mattino la telefonata. E noi che non avevamo risposto, e poi i sensi di colpa. E poi le scoperte, poco per volta cercare di capire la verità dell’ultima notte di Renato. La nostra inchiesta. E il funerale e il ricordo. Gli abbracci. E poi il vuoto.
E la volta prima che stavo dall’altra parte dell’oceano, ma per fortuna non è finita male. "Se non mi hanno ucciso i fascisti, non mi uccide piu’ nessuno..". Una coltellata in pancia, poi anche altrove, ma non ricordo precisamente. E la telefonata. Calma, "prima di tutto ti dico: è vivo, ora ti posso raccontare cosa è successo ieri…".
E poi ancora. I miei fantastici 16 anni, la Prima volta: amore mio dove sei stato stanotte? sei tutto pestato. e cos’è quel bozzo che esce dal collo, sembra un uovo sotto la pelle. "Mi hanno portato in caserma".